Quale futuro per le piscine?

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Numerosi lettori ci scrivono per sapere quali prospettive ci sono relativamente al progetto delle nuove piscine» nei Santuari di Nostra Signora. Mons. Nicolas Brouwet, vescovo di Tarbes e Lourdes, risponde.
Da numerosi anni si parla di costruire nuove piscine. Che cosa ci può dire?
Arrivando al santuario di Lourdes ho, infatti, trovato un progetto ad uno stadio molto avanzato, per costruire le nuove piscine. È anche già stato indetto un concorso per architetti; ed è già stato designato il vincitore.
Ho cercato di comprendere bene le ragioni che giustificavano queste nuove installazioni. Fondamentalmente credo che si tratti di un problema legato all'aumentata affluenza: c'è molta gente alle piscine, molto più che in passato. Oggi, infatti, accade che persone che desiderano fare il bagno, debbano aspettare parecchie ore.
Si è preso atto di due problemi: innanzitutto non si sa come preparare i pellegrini al bagno. Naturalmente vengono recitate alcune preghiere durante il tempo d'attesa e questo va bene, ma non è mai stata sviluppata un specifica liturgia adeguata a questa esperienza; e poi non esiste una precisa catechesi legata alla richiesta del bagno, soprattutto per precisare quanto questo bagno sia differente dal battesimo, in realtà, non è mai stato nominato il cappellano delle piscine.
Si è constatato, inoltre, che poco alla volta si stava forse dimenticando il semplice «gesto dell'acqua», vale a dire, il gesto chiesto dalla Vergine a Bernadette di andare a bere alla fontana e di lavarsi: si tratta, semplicemente, di bere l'acqua della sorgente e di lavarsi il viso, le mani, il collo senza immergersi completamente nell'acqua.
Posso dire che le nuove strutture potrebbero favorire uno spazio di preparazione, di catechesi ed anche un spazio per venire a bere alla fontana e lavarsi senza andare necessariamente alle piscine. Ma, allo stato attuale, non sono convinto che sia indispensabile realizzarle. Questa costruzione, infatti, è stata prevista sull'altra riva del Gave, sulla prateria e quindi lontano dalla Grotta e dalla sorgente e, oltretutto, il costo per la realizzazione di questo progetto ammonta a parecchi milioni di euro: in un periodo di crisi come questo, è prudente avventurarsi in una simile impresa?
Lei allora che cosa propone?
Propongo che nei prossimi due anni o, per meglio dire, per le prossime due stagioni, questo progetto venga approfondito con il Rettore dei Santuari, i cappellani, i membri dell'Hospitalité Notre Dame di Lourdes, il nostro economo ed i servizi dei Santuari, per affrontare la questione delle piscine, sotto una prospettiva pastorale. Che cosa vogliamo fare alle piscine? Qual è il senso di un bagno nell'acqua di Lourdes, sia per le persone malate che per le persone in salute? Come spiegare il gesto dell'acqua chiesto da Maria a Bernadette ed offrire ai pellegrini la possibilità di realizzarlo in condizioni più semplici? Ci vorrà un cappellano alle piscine? Ci vorrà un cappellano alle fontane per accompagnare il gesto dell'acqua? Bisognerà riservare lo spazio delle fontane per il gesto dell'acqua, predisponendo altrove un luogo per riempire le bottiglie d'acqua della Grotta?
Naturalmente sarà necessario un maggior numero di hospitalier alle piscine. Per non creare interminabili tempi d'attesa, sarebbe bene ampliare l'orario di apertura dalla mattina presto, fino alla sera tardi. Tutto questo richiederà una buona organizzazione e una maggiore disponibilità.
Non saranno poi troppi due anni per riflettere su tutto questo e cominciare a mettere in opera alcune delle idee proposte. Conto sulla preghiera di ciascuno e sull'aiuto di tutti affinché possiamo prendere la decisione pastorale migliore. Per il bene dei pellegrini e per la gloria di Dio.

 

 

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